Sigarette elettroniche: sì o no?
05 Maggio 2023
Le sigarette elettroniche (e-cig) aiutano davvero a smettere di fumare? E con quali rischi per la salute? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Svapo e terapia tradizionale: gli studi sull’efficacia
Secondo uno studio (2019) pubblicato sul
The New England Journal of Medicine, l'uso delle sigarette elettroniche è circa
due volte più efficace nell'aiutare i fumatori a smettere rispetto alla tradizionale terapia sostitutiva della nicotina (entrambi gli approcci, nello studio, sono stati accompagnati da un supporto comportamentale).
È importante sottolineare, però, anche il rovescio della medaglia, ossia la
maggiore probabilità di riprendere a fumare tra coloro che - per un certo periodo di tempo - fossero riusciti a smettere di farlo attraverso l’uso della sigaretta elettronica.
Nello studio citato, infatti, la
probabilità di riprendere a fumare - tra i partecipanti che
avevano fatto uso di e-cig e avevano smesso di fumare
da un anno - è stata di gran lunga
superiore (80% vs 9%) rispetto a chi, invece, si era avvalso della tradizionale terapia sostitutiva della nicotina.
Sigarette elettroniche: i pericoli per la salute
Se, dunque - al di là della possibilità di riprendere a fumare una volta che si sia smesso - ci sono studi, come quello citato, che sembrano suggerire come l’uso delle sigarette elettroniche possa realmente
aiutare i fumatori a smettere di fumare (e, tuttavia, l’
Istituto Superiore di Sanità sottolinei come vi siano “
scarse prove a sostegno dell'
efficacia delle sigarette elettroniche nell'aiutare i fumatori a smettere di fumare” e come “i dati sulla riduzione del fumo siano giudicati da
deboli a moderati”), è altrettanto vero che altri studi sottolineano come le
e-cig NON siano esse stesse prive di pericoli per la salute.
È proprio il succitato “The New England Journal of Medicine”, infatti, ad evidenziare - in due diversi studi - come alle sigarette elettroniche sia possibile associare un
danno acuto polmonare (
Figura 1) e un
danno cronico polmonare.
Figura 1 - TAC del torace di pazienti con lesioni polmonari associate all’uso di e-cig (fonte: NEJM)
Inoltre, come si evince da un articolo pubblicato su
Lung Cancer - che ha effettuato una revisione dei dati e delle raccomandazioni attuali sulla potenziale associazione tra
uso di sigarette elettroniche e sviluppo di tumore del polmone - gli studi preclinici hanno dimostrato un’associazione tra l’esposizione ai
componenti delle e-cig (additivi e componenti degli e-liquids, aromi, metalli pesanti, nicotina, calore) e la
trasformazione maligna cellulare sia attraverso
infiammazione cronica che mediante
danno diretto al DNA.
Tuttavia, non vi sono - ad oggi - studi che abbiano dimostrato l’associazione nell’uomo tra l’utilizzo di
dispositivi di vaping (e-cig) e
tumore del polmone.
Svapo: manca la percezione del rischio
La convinzione che la sigaretta elettronica non provochi danni alla salute ha conseguenze importanti.
Secondo un sondaggio realizzato per l’ISS,
il 24% della popolazione
(e il
34% dei fumatori) ritiene che
l’uso di sigarette elettroniche non comporti conseguenze sulla salute (il
30% dei fumatori, inoltre, crede che l’e-cig
non crei dipendenza).
In particolare - riguardo alla popolazione
più giovane -
negli USA, come si può osservare in
Figura 2, negli ultimi anni si è avuta una
crescita esponenziale nell’uso di e-cig.
Figura 2 - Uso di prodotti del tabacco tra gli studenti delle scuole superiori statunitensi, dal 2011 al 2019 (dati: National Youth Tobacco Survey - Centers for Disease Control and Prevention)
In Italia - da
un’indagine condotta dall’ISS in collaborazione con la società Explora - è emerso come, su un campione di
studenti tra i 14 e i 17 anni frequentanti una scuola secondaria di secondo grado, il
41,5% - ossia poco meno della
metà degli intervistati - abbia già avuto un contatto
con la sigaretta elettronica.
L’OMS, al proposito, ha messo in guardia su come “i ragazzini che utilizzano le sigarette elettroniche abbiano
il doppio delle probabilità - rispetto ai coetanei che non lo fanno - di
diventare fumatori di sigarette tradizionali nel corso della loro vita”, ponendo quindi l’accento sul serio pericolo che lo svapo possa rappresentare una
via di accesso al tabagismo per i giovani.
Ad accrescere tale rischio, nonostante in Italia sia stato attuato il
divieto di vendita di e-cig ai minori, è il comportamento (
dati 2019) di
tabaccai e gestori di negozi: circa
2 su 3 - infatti - vendono sigarette elettroniche anche agli adolescenti.
A conferma di ciò (
Gyts 2018), il
76% dei giovani (13-15 anni) afferma di avere facilmente accesso a questo tipo di prodotto.
I dati, gli studi e le ricerche sulle sigarette elettroniche e sui potenziali rischi-benefici per la salute sono
in continuo aggiornamento.
L’ISS, a tal proposito, fornisce
supporto tecnico scientifico sulle e-cig e - attraverso il
Telefono Verde contro il Fumo (
800 554088) e la piattaforma web “
smettodifumare” - aiuta i cittadini a tenersi informati sui servizi di cura disponibili sul territorio.